Modem libero: il punto della situazione
Quanto si risparmierebbe se fossimo liberi di acquistare il modem che preferiamo al posto di quello dell'operatore?
La risposta è circa 60 euro.
La legge europea esiste già, è la 2015/2120: esiste già una legge che consente a chi vuole navigare in rete di scegliersi il modem. La legge in questione, la 2015/2120, afferma che 'Gli utenti finali hanno il diritto di accedere a informazioni e contenuti e di diffonderli, nonché di utilizzare e fornire applicazioni e servizi, e utilizzare apparecchiature terminali di loro scelta'.
Non solo paghiamo il modem all’operatore circa il doppio rispetto ai suoi prezzi di mercato. Ma siamo anche, in certi casi, costretti a pagarlo anche dopo aver abbandonato l’operatore.
Per far passare una vera ed effettiva libertà di modem è nata proprio nei giorni scorsi la Free Modem Association, che raccoglie i provider (che si oppongono ai principali operatori telefonici), costruttori di apparati, commercianti e consumatori (alleanza di scopo che riunisce al suo interno Aiip, Aires Confcommercio, Allnet, Assoprovider, Mdc, Vtke). (fonte:La Repubblica.it)
L' AGCOM considera anche la tipologia di servizi forniti, che non devono essere limitati nel caso di scelta di apparato di rete liberamente scelto dall’utente: “Si reputa che la scelta da parte di un utente di utilizzare un’apparecchiatura terminale per l’accesso ad Internet procurata autonomamente in luogo di quella fornita dall’operatore non debba pregiudicare la fruizione dei servizi aggiuntivi previsti in abbinamento al servizio di accesso ad Internet, in quanto ne risulterebbe condizionata la libertà di scelta dell’apparecchiatura terminale”.
In Germania il diritto di modem libero è già operativo e non si sono registrati problemi di nessun tipo, visto che i modem che possono essere commercializzati in Europa hanno necessariamente certificazioni e aderiscono fedelmente agli standard più diffusi di telecomunicazione.
Tra l’altro, l’Authority per le comunicazioni non entra nel merito (probabilmente perché il tema è di competenza dell’Antitrust) sul fatto che i costi correlati al modem, e ora spesso configurati come generici costi di attivazione, vengono rateizzati su 48 mesi, costituendo di fatto un vincolo contrattuale doppio rispetto al massimo previsto dall’attuale normativa italiana. Non resta che aspettare le audizioni e il successivo pronunciamento dell’AGCOM.
(Fonte:http://www.dday.it)
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